ARDE CORE. ARDE TUTTO.

Il Conflitto è padre di tutte le cose, di tutte re, e fa degli uni dei, degli altri uomini; gli uni schiavi e gli altri liberi. (Eraclito)

Quel blocco di braci nere, che voi credevate estinte, non torneranno a esser fiamme, perché lo sono sempre state, nascoste ai vostri occhi. Pensavate fossero innocue? Dei fuochi fatui? Purtroppo non sono solo meri roghi, bensì incendi della distruzione.

Un consiglio: date le vostre capacità mnemoniche avvezze all’oblio, fisiologico o per scelta, non dimenticate quel primo Maggio. Lo ricordate vero? Noi abbiamo ancora nelle vene il suo profumo di concretezza, genuinità, e spontanea rivolta.

Al contrario, sappiamo che per voi è il sampietrino nella scarpa. D’altronde vi siete impadroniti di piazze e martiri non vostri, con delazioni candide come le vostre tuniche.

Finché il palcoscenico non vi è stato rubato, o, per meglio dire, espropriato.

Finché la festa non è stata rovinata dall’arrivo del nero mostro, che, come cantava qualcuno, è “quello che si nasconde e quello che si mostra”.

Bene, conservatelo questo ricordo, perché non sarà nulla in confronto all’avvenire.

Per quello che avete fatto a Monica, Vincenzo. Luca, Andrea, Jimmy, Alberto, Ines, Dario, Carlo A.,Carlo e C.Antonino. Perché è giusto che finalmente si paghi il conto perché si sa “i costi sono quelli da pagare quando arrivano i mostri”.

Ultima postilla: questa volta non vogliamo il presente, questa volta ci riprendiamo il futuro.

Quel futuro che stavamo costruendo in quel caldo Luglio.

Lo pretendiamo, perché se ben ricordate noi non camminiamo domandando, noi corriamo sovvertendo.

Dal caldo delle nere braci Rogo e Fronde Noire

Andrea Casieri